A Quarant’anni dal Trifase
di Bruno Cividini
Era la mattina di martedì 25 maggio 1976, ore 9.45, quando veniva tolta definitivamente l’alimentazione a corrente alternata trifase dalla rete ferroviaria italiana, dopo 75 anni di onorato servizio.
Facciamo ora un salto nel passato fino a ritrovarci alla fine degli anni ’50 quando conobbi, ancora in giovane età, questo allora innovativo sistema di trazione elettrico.
Fu mio padre, anch’egli cultore della ferrovia, a presentarmi questi strani locomotori in occasione di alcuni brevi viaggi per vacanze ad Albisola, nella riviera Ligure di Ponente.
Mi stupivano e al tempo stesso mi incuriosivano ed affascinavano gli strani locomotori elettrici con stanghe e bielle ben diversi da quelli che ero solito vedere alle stazioni di Milano Centrale e Rogoredo che di sovente frequentavo con mio padre.
Attorno al 1960 mi trovavo a Voghera dove ammirai un E.330 che mio padre immortalò con una diapositiva di indubbia qualità e luminosità.
All’età dell’indipendenza cercai di sapere il più possibile di questo sistema di trazione, che aveva però un destino non lontano, già segnato.
E così dal 1970 al 1976, in compagnia di altri matti appassionati, andammo a più riprese a cercare immagini da fotografare o filmare e cercare notizie inerenti al mondo del trifase.
Nel complesso, un sistema innovativo nato nel 1901 quando ancora si viaggiava a vapore con grande sofferenza del personale di macchina, specialmente nei percorsi acclivi lungo i valichi di montagna.
L’elettrificazione trifase si espanse a macchia di leopardo seppur in poche zone della nostra penisola, dalla Toscana al Trentino Alto Adige, ma fu nel territorio Ligure / Piemontese che vide il maggior sviluppo per il periodo più duraturo.
La linea che ricordo con maggior piacere, per fascino e bellezza, fu senza dubbio quella che percorreva il Colle Cadibona, tra le belle stazioni di Savona Letimbro fino a San Giuseppe di Cairo e Ceva, linea che ho percorso a bordo di treni trainati da E.432 coadiuvati da E.554 di rinforzo in coda a causa delle forti pendenze della linea, in entrambe i sensi di marcia.
Sicuramente anche la linea del Brennero e la Porrettana avranno offerto simili o più magnificenti spettacoli, ma purtroppo in tempi troppo remoti, rispetto alla mia età di allora.
Da sottolineare che per aver immagini e filmati veramente eccezionali era necessario avere un’età adulta negli anni ’40 e ’50 e dobbiamo riconoscere che le immagini più storiche sono state catturate da appassionati stranieri durante quel periodo che possiamo apprezzare consultando libri e pubblicazioni che riportano il loro grande lavoro di cattura di immagini d’epoca.
Ricordiamo, a mezzo di qualche immagine, i locomotori più significativi della trazione trifase italiana, a ruote basse per servizi merci o viaggiatori lenti ovvero gli E550, 551, 552, 554 e a ruote alte, che permettevano velocità fino ai 100 km/h con gli E.330, 331, 332, 333 ed gli E.431 e 432.
Il 25 maggio 1976 si è chiusa un’epoca con l’ultimo treno da Alessandria ad Acqui Terme trainato dall’ E.432.008 e dall’ E.431.003, ultimi locomotori ad essere stati costruiti tra il 1924 ed il 1930.
Oggi non ci restano che i ricordi, i filmati e le immagini di questa affascinante pagina della storia delle Ferrovie dello Stato Italiane.