…… Subito arrivarono alla stazione di Domodossola, la prima fermata in territorio italiano, e il treno lentamente si arrestò.
Il marciapiede era proprio di fronte al loro, per quel poco che si riusciva a vedere. C’erano dozzine o centinaia di persone? […]
Erano uomini, esclusivamente uomini, molti di loro con la minacciosa uniforme nera del movimento fascista del duce italiano, Benito Mussolini. […]
Alcuni uomini agitavano striscioni, su cui era scritto: MORTE ALLA FRANCIA!, ma anche … A fatica riprese fiato … MORTE AI GIUDEI! […]
Gli ebrei italiani non erano ancora perseguitati dal governo, ma se Mussolini avesse abbracciato i tedeschi nella buona e nella cattiva sorte, allora sarebbe stata solo una questione di tempo. […]
“Dunque Mussolini manda qui la sua gente”, mormorò Ludvig. “Giornali e cinegiornali fanno riprese, che poi fanno il giro del mondo. Il popolo stesso, pare vogliano dire, vuole la guerra. […]
Diranno di aver dovuto dichiarare guerra, nonostante abbiano giurato mille volte il contrario. […] Ma l’immagine dell’Orient Express è certo più forte. Non c’è treno più francese di questo. Comunque mi chiedo se possa essere solo una coincidenza”. […]
“Una coincidenza?”, chiese Eva con un filo di voce. […] ” Morte alla Francia! A cosa ci fanno pensare? […] Morte alla Francia l’Italia anela! L’Italia agogna la morte della Francia, è una frase che conosciamo: il grido di battaglia contro i francesi nella guerra dei Vespri Siciliani”. […]
“Thuillet!”. Con un brusco movimento della mano il lieutenant-colonel chiuse il fascicolo. ” Ho l’impressione che lei non abbia sotto controllo la situazione del treno.” Il monocolo all’occhio del ferroviere [il rappresentante della CIWL] guizzò. “Mai in tempi di pace nessuno mi avrebbe mai … Nessuno mi avrebbe mai attaccato al treno questo vagone!”.
Vari spezzoni tratti da ” Lo strano mistero dell’Orient Express” Benjamin Monferat, 2014