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Cari amici lettori, dopo  il mio primo articolo, forse dopo il mio sfogo, vi voglio parlare di una locomotiva che francamente non riesco a inquadrarla. Premetto che desidero ogni vostro commento o pensiero al riguardo. Allora… ci troviamo all’inizio degli anni 2000. Trenitalia era in pieno cambiamento verso un’epoca per le ferrovie più moderna, cosa che per gli appassionati delle livree rosso fegato era meglio pagare un’ingiunzione penale. Il concetto di avere regionali con l’agente unico piaceva molto: oramai i treni navetta esistevano ma risentivano di un gap tecnologico evidente. Così nel 1999, ovviamente su commissione, esce da Vado Ligure la prima E464.001 in livrea XMPR (livrea meno azzeccata possibile). Così inizia il progetto che vede protagonisti ogni tipo di carrozza presente nel parco rotabile: MDVE, MDVC, piano ribassato, casaralta….e chi più ne ha più ne metta. 20 ANNI di servizio, dove hanno dimostrato la loro affidabilità certificata e riconosciuta da tutti quelli del mestiere. La mia non è polemica sterile ci tengo a precisare, ma mi sorge una domanda: con l’entrata in servizio di nuovi convogli, che stanno prendendo spazio in alcuni contesti, dove prima, regnavano solo ed esclusivamente E464 QUALE SARA’ IL LORO FUTURO? La questione è lecita visto che alcune sono state messe in vendita. Il punto è un altro: possono ancora rappresentare una rivoluzione per noi pendolari. Se sì, quali a vostro parere?

La freccia

(A mio parere, la migliore espressione di queste locomotive monocabina sono i Vivalto: danno un tocco di modernità misto a praticità. In più aggiornerei i motori elettrici in modo tale da poter raggiungere i 200 km/h e leverei immediatamente quei maledetti pantografi romboidali, fari a led…etcc)

 

Autore: Luca Mattei
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