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Cari lettori,
questa sera parlo di un argomento veramente interessante, ovvero “lunga vita agli intercity”. Aspetta Luca, perchè dici cose che già sappiamo?? Beh in realtà volevo fare una riflessione su come si sta muovendo il panorama della lunga percorrenza in Italia. Non voglio parlare di come o cosa il brand frecciabianca diventerà, e ne tanto meno dell’estetica delle E 401 (giusto per non attirrare minacce alla mia incolumità personale). Voglio riflettere di un servizio che finalmente  ha riottenuto una certa dignità. Gli intercity (italiani e non) nascono in chiave moderna come evoluzione, imposta dal mercato europeo, di tutti quei servizi che erano chiamati “diretti, espressi…macchiati etc….”. MA, come sempre del resto almeno in Italia, per scelte politiche ed economiche, per lunghi anni il materiale rotabile non ricevette nemmeno un soldino che permettesse di raggiungere standard più moderni. Discorso peggiora quando l’avvento della AV ha praticamente dimezzato i tempi di percorrenza da Roma a Milano, da Salerno a Torino e così via. Dulcis in fundo arriva con la nascita del brand “Frecciabianca”. Si vociferava addirittura che gli Intercity ormai erano destinati al museo di Pietrarsa. Effettivamente sia il parco locomotive che quello carrozze non erano messi benissimo: avevamo a disposizione locomotive che non possedevano la reversibilità, pilote che non concedevano la reversibilità e una varietà di mille tipi di carrozze. Per non parlare del servizio notte dove c’era più ruggine che passeggeri e viaggi praticamente intercontinentali. Quasi con i funerali oramai organizzati, il MIT prende una decisione storica che lasciò noi followers su facebook (nerd patentati) con la bocca aperta: TRENITALIA RINNOVA IL CONTRATTO DEI TRENI A LUNGA PERCORRENZA. Renato Pozzetto direbbe “ehhh la madonna”. Così, si iniziò un vigoroso investimento su qualità del servizio, rinnovamento degli interni e ammodernamento o revamping delle locomotive, dicendo quasi addio alle E 656 ed E 444. Ad oggi il servizio intercity(giorno), nonostante le mille mila critiche funziona, e sempre più treni stanno ricevendo la reversibilità. Certo c’è ancora molto da migliorare; ad esempio il servizio di ristorazione o alcuni ritardi facilmente risolvibili. Ciò che certo, meno scontato per gli intercity notte, ma che ancora devono fare l’exploit, il servizio intercity adesso ha una dignità ed insieme ad essi anche coloro che ci viaggiono e di questo ne sono felice. Chissà se un giorno, scendendo da un Frecciarossa 4000 a levitazione megnetica (ahahah) sceglierei di prendere un intercity per tornarmene a casa…chissà.

P.S. Fatemi sapere ovviamente la vostra e come sempre un saluto!

La Freccia

Autore: Luca Mattei
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