, , Automotrici e rimorchiate
Dal padre al figlio, ecco la M2.132R delle Ferrovie della Calabria nella stazione di Camigliatello Silano (CS) il 17/08/2005.
Nel secondo dopoguerra, la società Mediterranea Calabro Lucane effettuava ancora treni passeggeri con trazione a vapore e per mezzo delle famose automotrici monodirezionali a 2 assi chiamate “Emmine”, vezzeggiativo conferito per via delle ridotte dimensioni di questi mezzi, con limiti evidenti in termini di capienza.
Allo scopo di ammodernare il proprio parco rotabili, e per aumentare la propria capacità di trasporto, le MCL ordinarono tra il 1952 e il 1957 alla Breda la costruzione di 27 automotrici bidirezionali classificate M2.121-147, concettualmente derivate dalle ALn.880 delle Ferrovie dello Stato.
La prima colorazione prevedeva la carenatura a ridosso dei carrelli e l’imperiale in grigio perla, mentre il resto della cassa era colorato in marroncino, mutata poi negli anni ’60 nel classico castano-isabella ripreso dalle FS.
Alcuni esemplari ricevettero una curiosa quanto simpatica fascia rossa antinfortunistica, probabilmente traendo spunto da quanto adottato sulle Aln.772 delle FS.
Vennero costruite inoltre anche 8 rimorchiate analoghe ad esse immatricolate come R.1001-1008 e assegnate ai depositi locomotive di Bari, Potenza, Cosenza e Catanzaro.
Tra il 1966 e il 1975, tutte le unità della serie 120 furono ammodernate dalla Breda e dalla Ferrosud di Matera con sostituzione dei motori originali con i Breda tipo ID19SD12P delle M2 classe 200, della trasmissione e alcune modifiche alla cassa, tra cui la soppressione degli intercomunicanti, sostituzione di porte e finestrini, venendo riclassificate nella serie M2.120R.
In quella occasione ricevettero la nuova elegante colorazione in grigio perla e verde magnolia, sempre traendo ispirazione dalle FS.
(Tratto dal libro “Calabro Lucane” di Pietro Marra).
Un piccolo cenno alla storia di questa fotografia. Particolare è la presenza a Camigliatello di questa automotrice, sulla linea della Sila (Ex Cosenza-San Giovanni in Fiore, mai unita alla Crotone-Petilia Policastro): infatti nei primi anni 2000 era abbastanza raro vedere una M2.200 su questa linea divenuta regno delle automotrici Fiat, figuriamoci una 120. I ferrovieri cosentini avevano appreso che nelle foreste della Sila, attorno al treno a vapore con la Borsing 353, si aggirasse un ragazzino savonese di 7/8 anni che fosse matto per i treni, e in modo particolare per le automotrici Breda. Il giorno prima ci eravamo informati per scendere a Cosenza e se in turno ci fosse una M2.200. Con nostra sorpresa, il mattino seguente ci ritroviamo l’ultima superstite delle 120 in livrea originale. I macchinisti si erano affacciati e mi chiesero, con accento calabrese:” Sei tu il bimbo del nord appassionato delle littorine Breda?” … Il resto è storia.
Francesco Bochicchio
