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Viaggio sul Brennero, Terza Parte
 
Rivolgo un caloroso saluto a tutti i miei lettori, e vogliate perdonare il lungo periodo di silenzio su “Il Portale dei Treni”. I miei impegni universitari non hanno potuto concedermi il tempo libero necessario per scrivere la terza ed ultima parte del mio viaggio sul Brennero, ai quali ho dato giustamente priorità. Con la seconda puntata ci eravamo lasciati alla Stazione di Campo di Trens (BZ), magnifico punto fotografico a sud di Vipiteno. Tra circa dieci anni, il nuovo Traforo del Brennero relegherà la vecchia gloriosa linea tra Fortezza e Innsbruck ad un ruolo subalterno, come avvenuto sul Gottardo in Svizzera, e perciò è necessario documentare con immagini e articoli il quanto possibile. Il giorno 13 aprile 2019, giorno del mio 22esimo compleanno, io e il mio socio Andrea Sosio, proseguendo la nostra trasferta, ci siamo recati in Austria e più precisamente nella zona di St.Jodok, una delle più famose di tutta la linea del Brennero. Il nostro viaggio è iniziato nelle prime ore del mattino dalla Valle di Novale con un autobus per raggiungere la Stazione ferroviaria di Colle Isarco. 
Una volta giunti nella Stazione, e nell’attesa del nostro treno, ci apprestiamo a scattare qualche fotografia e, con nostra grande sorpresa, vediamo giungere una doppia trazione di Br.189 con un treno merci in direzione nord intorno alle ore 10:20 del mattino. In testa, la Br.189.912 di Locomotion in livrea “Moving Europe”. 
Ecco finalmente giungere il nostro treno: in testa, la E.190.013 con il piccolo regionale da Trento per Innsbruck, che tanto ricorda i vecchi Korridorzüge austriaci istituiti nel 1948 tra Innsbruck e Lienz per ovviare ai problemi di collegamento fra il Tirolo Orientale con quello Settentrionale, a causa del passaggio dell’Alto Adige all’Italia nel 1919. Il servizio, a partire dal 1948 quando venne inaugurato, era garantito con due coppie di treni al giorno ed era espletato dalle automotrici ÖBB VT.5044.
Il Korridorzüge venne affidato, dopo l’elettrificazione della Val Pusteria nel 1989 e per evitare il cambio di trazione al confine, alla trazione delle famose locomotive ÖBB.Rh.1822 policorrente, poi rilevato dalle Rh.1216, le Taurus, fino alla soppressione avvenuta nel 2013.
Da Colle Isarco, la linea ferroviaria compie un lungo tornante a ferro di cavallo nella Val di Fleres. Costruire tracciati del genere, fra XIX e XX Secolo, sicuramente allungava i tempi di percorrenza ma permetteva anche di superare più facilmente i forti dislivelli causati dalle asprezze orografiche. E il tratto ferroviario meta del giorno del mio compleanno, la Valle di St.Jodok, è il corrispettivo sul lato austriaco del tratto in Val di Fleres. Ad oggi i treni entrano nella Galleria di Fleres, variante che ha sostituito nel 1999 il caratteristico vecchio tracciato dove figurava la stazione di Moncucco, luogo prediletto da molti appassionati di fotografia ferroviaria. 
Viaggiare a bordo dei treni lungo la Linea del Brennero, e soprattutto lungo il tratto che va da Vipiteno al confine, è un esperienza sensazionale. Le Alpi sovrastano con la loro bellezza la ferrovia, e ovunque vi sono piccoli paesi con baite e campanili barocchi che svettano su prati e foreste. Il treno risale lentamente valli, e questo permette ancora al viaggiatore di poter assaporare il paesaggio, non del tutto diverso rispetto a 150 anni fa. Secondo il libro “la Compagnie des Wagons-Lits” della Vie du Rail, dal 1896, per esempio, i facoltosi viaggiatori provenienti da Berlino, raggiungevano Verona e Cannes attraverso i treni di lusso della CIWL che correvano lungo la Brennerbahn. Anche i viaggiatori di allora avranno potuto godere di questo paesaggio, ammirarlo forse dai finestrini della Voiture-Restaurant del Train de Luxe. Nel 1902 venne istituito un nuovo collegamento attraverso la Innsbruck-Verona, che metteva in comunicazione Berlino con Napoli e Palermo, sfruttando le coincidenze con i piroscafi diretti verso l’Egitto. Nel 1913, Vienna vide aggiungere al già esistente collegamento di lusso da San Pietroburgo per Cannes (che passava via Tarvisio), una nuova relazione per la Costa Azzurra francese, sfruttando la Pustertalbahn e la Brennerbahn, denominato “Vienne-Tyrol-Cannes-Express”. Già tra la fine del XIX Secolo e l’inizio del XX Secolo, la Ferrovia del Brennero già consolidava la sua vocazione turistica.
Arrivati nella stazione di Brennero, ci troviamo di fronte a una serie di locomotive elettriche utilizzate per le doppie trazioni attestate sui tronchini lato sud e nord. Salta all’occhio una Br.189 di Rail traction Company ancora nella livrea “canarina”, così definita per i vistosi musi gialli, affiancata alla Br.189.904 “Zebrata Rossa”. 
Nel frattempo, sul binario 8, assistiamo alla manovra della Br.189.912 “Moving Europe”, che ha lasciato sola l’unità gemella in livrea MRCE nella Stazione di confine per permetterle di proseguire con il merci verso Innsbruck, ancora in attesa di partire.  E’ interessante notare come il meteo, ancora ai primi di aprile, sia tipicamente invernale con molta neve ai lati della sede ferroviaria.
La Stazione di Brennero, aperta all’esercizio nel 1867, era poco più che una stazione di transito come tutte le altre. Questo fino al 1919, quando l’Alto Adige passò all’Italia, e la piccola stazione dovette essere riconvertita in stazione di frontiera. Grazie a questa nuova funzione, il piccolo comune accrebbe la sua importanza nel territorio, in quanto da allora non ospitava più soltanto i ferrovieri, ma anche i rappresentati delle forze dell’ordine di Italia e Austria nello svolgimento delle operazioni di frontiera. Alla fine degli anni venti, venne costruito il monumentale fabbricato viaggiatori da parte dell’architetto Mazzoni, già incontrato nelle precedenti puntate per quando riguarda questa rubrica. 
Ma riprendiamo ora il nostro viaggio e, sfruttando un Talent delle ÖBB, raggiungiamo la meta prestabilita, il rettilineo di St.Jodok e il ponte di Stafflach. Questi punti fotografici straordinari sono tutti facilmente raggiungibili a piedi, in pochi minuti. Qui sopraggiunge la E.190.014 delle ÖBB in livrea speciale Railjet con un Eurocity in direzione Sud. I Railjet, introdotti a partire dal 2008 sulla tratta Budapest-Vienna-Monaco e Budapest-Vienna-Zurigo e potenziati dal 2014, sono diventati sinonimi dell’alta velocità austriaca, essendo in grado di raggiungere i 230 km/h.
Pochi minuti dopo, troviamo in discesa verso Innsbruck un treno con carri vuoti per il trasporto di autoveicoli con in testa la Rh.1293.014, una delle nuovissime Vectron Siemens consegnate per le ferrovie austriache.
Scendendo verso Stafflach, vediamo in salita una classica Taurus austriaca, la Rh.1116.109 con un Rola, l’autostrada viaggiante, con in spinta la Rh.1016.020 pubblicitaria. 
Ed ecco un’autentica rarità. Scende in direzione Innsbruck, una delle Traxx Bombardier più interessanti di tutto il panorama delle locomotive “zebrate” odierne: la Br.186.444, l’unica locomotiva di questo gruppo ad essere stata concepita a strisce rosse e blu. Questo gruppo di locomotive fa parte della piattaforma TRAXX MS2e di Bombardier, prodotta in più di 220 esemplari, ed è attualmente tra le migliori locomotive disponibili per quanto riguarda l’interoperabilità per il trasporto ferroviario di merci nell’Europa centrale e occidentale.
Camminando lungo la linea ferroviaria, utilizzando i sentieri, si raggiungiamo Stafflach, una località molto interessante con dei piccoli prati sui fianchi, con un caratteristico Ponte pedonale in muratura che attraversa la linea ferroviaria. In questo caso, il meteo sfavorevole gioca a nostro favore in quanto evita che le locomotive vengano ritratte in controluce. Vediamo salire in direzione Brennero un treno composto dai carri t3000e caricati con i semirimorchi della compagnia Walter condotto da due Br.193 Vectron di DB Cargo e in spinta da una Taurus ÖBB.Rh.1016. 
Un’altra sorpresa particolarmente gradita: è la Br.187.300 di Railpool alla testa di un altro treno composto da semirimorchi in direzione del Brennero. In spinta, troviamo una macchina molto interessante, la Br.139.213, ex Ferrovie tedesche, e data in comodato d’uso a Locomotion per svolgere servizi di spinta lungo l’asse del Brennero con molti treni merci. 
Ed ecco nuovamente giungere il treno visto in precedenza alle ore 10:20 nella stazione di Colle Isarco, con alla testa la sola Br.189.923. 
Poco dopo, giungono le due locomotive che precedentemente si trovavano in sosta sul tronchino della stazione di Brennero, questa volta ritratte alla testa di un pesante merci: Br.189.904 in testa, Br.189.902 al seguito. 
Ecco nuovamente in discesa un Rola, con la Rh.1016.020 in testa. L’Austria è sempre stato un paese particolarmente attento alla cura del ferro, cercando di dirottare, a partire dal boom degli anni ’60, un sempre maggior numero di autoveicoli sui treni per ragioni di salvaguardia ambientale. Da Woergl, vicino Kufstein, i treni dell’autostrada viaggiante giungono fino o al Brennero o a Trento Roncafort.
In salita, vediamo un Eurocity con una E.190. I servizi Eurocity lungo l’asse del Brennero, vengono completamente curati da ÖBB/DB a partire dal 2009, da quando Trenitalia ha cessato di svolgere i propri servizi su questo asse di transito internazionale, dapprima impiegando materiale rimorchiato DB e Br.189 per poi passare nel 2011 alle E.190 con carrozze ÖBB. Ad oggi, questi treni collegano Monaco di Baviera con Verona Porta Nuova, Venezia Santa Lucia e Bologna C.Le, e nella stagione estiva raggiungono anche Rimini.  
Nuovamente in discesa verso il capoluogo del Tirolo, la Br.185.662 di Locomotion.
I Rola non smettono di transitare, un ottimo servizio, non c’è da discutere!
Assai raro è vedere ancora oggi le Rh.1144 sul Brennero alla testa di treni merci oppure di viaggiatori straordinari. In questo caso, la Rh.1144.263 sale verso il Brennero, in doppia trazione con una Taurus.
Poco dopo, altri due merci in salita verso il Brennero, con due Taurus e le Br.186.441 e 444.  
Verso l’ora di pranzo, il sole si affaccia timidamente all’orizzonte. Perciò io e il mio socio decidiamo di spostarci dall’altro lato per fare un’ultima fotografia in questa curva, prima di spostarci a St.Jodok. Ed ecco giungere in salita verso il Brennero una doppia trazione tutta particolare composta da una Vectron Br.193.661 zebrata grigia e la Br.185.664 pubblicitaria. 
Cercando di sfruttare quelle rare schiarite, tipiche dell’alta montagna, ci spostiamo a St.Jodok dove vediamo una Rh.1016 in discesa con un Rola verso Woergl. 
Seguita da un invio del tutto particolare con la Br.186.441, che ha lasciato la più bella Br.186.444 zebrata Bicolor in discesa verso L’Italia,  e le Br.185.664 e Br.193 661. 
Segue ancora un lokzug con in coda la Rh.1144.263. 
Presenza abituale sulla ferrovia del Brennero, e soprattutto in occasione della nostra trasferta (come abbiamo già potuto vedere nelle precedenti puntate),  della E.190.025, locomotiva titolare del record mondiale di velocità, diretta al Brennero. 
Le nuvole all’orizzonte continuano a muoversi velocemente, mentre la Rh.1293.037 con Rola in direzione del Brennero incrocia due unità gemelle in discesa verso Woergl, sempre con un Rola.
La ferrovia del Brennero è ormai diventata il regno pressoché incontrastato di Rail Traction Company e della compagnia TX Logistik. Una doppia trazione di Vectron TX con in testa la Br.193.552 in salita verso il Brennero. 
In salita vediamo un altro treno merci composto  da semirimorchi, con la Rh.1116.150 in testa e una E.190 Railjet, dirette al Brennero. 
Un Rola in salita, con la Rh.1016.020 in coda, proveniente da Woergl.
Un altro treno merci di casse mobili e semirimorchi, condotto da TX Logistik, con la Br.193.554 diretta al Brennero incrocia un treno, sempre di TX Logistik, con la Br.193.673 e la Br.193.555 “Off road”. 
Situazione completamente diversa da quella dell’agosto 2017, quando il sole si affacciava con maggiore decisione lungo la valle dell’Inn, anche se le nuvole non mancavano mai. Le E.190 con la Bandiera Italiana si potevano ammirare ancora alla testa degli Eurocity come in questo caso. Da notare, il paesino di St.Jodok alle spalle, mentre sulla destra vi è la ben più famosa “Curva”.
Oggi come allora, ad accompagnare il transito di questi lokzug qui ritratti, composti da Vectron Zebrate e Br.139 di rimando ad Innsbruck che effettuano sorpassi dinamici con i Talent, vi è Johann Pachelbel con il suo “Canon in D major”, immancabile colonna sonora che in un paesaggio con nuvole che corrono veloci tra le montagne crea un’atmosfera celestiale.  
In discesa, il 17 agosto 2017, vediamo una doppia trazione di Br.189.917 zebrata blu con la Br.186.282 ancora in livrea zebrata rossa. Sullo sfondo, il paesino di St.Jodok. 
Salutiamo St.Jodok con il transito di questa doppia trazione di Vectron di Locomotion e BLS Cargo, presenza inusuale sul Brennero, con un treno per conto di Rail Traction Company. In spinta, la Br.139.135. Queste locomotive, consegnate alle DB a partire dal 1957 con la classificazione E.40, vennero impiegate sin da subito alla testa dei treni merci e a pochi passeggeri locali. Vennero riclassificate a partire dal 1968 come Br.139/Br.140 fino alla cessazione del servizio presso le ferrovie tedesche, avvenuto nel 2016. Alcuni esemplari vennero poi acquistati da privati, come nel caso di Locomotion. 
Avvicinandoci al Brennero, ci fermiamo nella caratteristica curva di Gries Am Brenner, a pochi chilometri dal confine. La pace regna sovrana in questo luogo da favola, il cui silenzio viene interrotto dalle mucche e dai treni che passano. Un vero paradiso per ogni appassionato di treni. E le sorprese non mancano, come questa Re.475.404 BLS distaccata al Brennero, in discesa con un Lokzug carico di storia verso Innsbruck. 
Dopo il transito del consueto Eurocity, una tripla di Br.189 MRCE + Br.189 RTC compie gli ultimi sforzi prima di giungere alla stazione di Confine. 
Verso la fine del 13 aprile il meteo volgeva al peggio, e intorno alle alle 17:00 abbiamo deciso di spostarci nuovamente alla stazione di Brennero. Sui tronchino nord della Stazione, la Br.187.300 di  Railpool pronta a scendere verso Innsbruck. Queste locomotive, consegnate da Bombardier nel corso del 2011, fanno parte della piattaforma Traxx AC3 e sviluppano una potenza di 5,6 MW, uno sforzo di trazione 300 kN, e raggiungere velocità comprese fra i 140 e i 200 km/h.
Quando nel 2017 io e il mio socio Andrea Sosio siamo entrati nella Stazione, lo stupore era grande e lo spettacolo non era molto diverso da quello odierno, ma sicuramente interessante. Le manovre non sono del tutto scomparse al confine, nonostante l’affermazione delle locomotive politensione. In questo caso, il 17/08/2017 troviamo la E.190.023 che si sta portando verso il piazzale Sud. 
Sul piazzale Nord, sempre il 17/08/2017, possiamo ammirare una splendida accoppiata tra due generazioni di locomotive moderne politensione: la E.412.017 delle FS, e la Br.189.917 di Rail Traction Company. 
Sempre la stessa macchina FS la ritroviamo alla fine della giornata sui tronchini del piazzale Sud, con accanto la tripla trazione di Br.189 vista poco prima nella stazione di Gries Am Brenner. 
Tornando al 13/04/2019, con nostra grande sorpresa, effettua le manovre nella stazione di Brennero, al posto della tradizionale D.245, la D.145.2016 TIBB del Deposito di Catania, appartenente al primo che ancora conserva il fregio FS a televisore in rilievo, ma possiede il battipiede sul frontale colorato in Rosso. 
Questa fotografia ci consente di assistere ad uno spettacolo interessante: il lancio di una locomotiva dal lato italiano a quello austriaco. In questo caso, la Br.185.664 viene lanciata sotto la tensione a 15.000 V. 
Poco prima di lasciare la stazione di Brennero, ci ritroviamo di fronte ad una parata tutta particolare: da sinistra verso destra, due E.412, locomotive che hanno coloro che hanno ceduto il “trono” del Brennero alle locomotive Vectron, Traxx e Taurus; accanto alle due locomotive, un Eurocity diretto a Verona con una E.190; infine, due treni merci in attesa di partire verso sud, composti dalle Br.186.441 RTC e una Br.189 RTC in livrea Canarina, e da una doppia trazione di Br.193 “Das is Grün” con una Br.193 MRCE. 
Poco dopo, in manovra vediamo attestarsi tre locomotive che traineranno un merci verso sud: la Br.193.661, insieme alle EU.43.004 e 003. Con questo splendido spettacolo, si è conclusa la giornata del mio compleanno. 
Durante il viaggio di ritorno verso la Valle di Novale, vorrei illustrarvi qualche immagine del 2017 molto interessante, scattate nella stazione di Colle Isarco. La prima ritrae un Eurocity diretto verso l’Italia con la E.190.019 ancora in livrea celebrativa “Achensee”, nome di un lago molto rinomato in Tirolo dal punto di vista turistico, ma anche per noi appassionati di treni, vista la vicinanza sia con la ferrovia della Zillertal, ferrovia a scartamento ridotto bosniaco 760 mm, e la ferrovia a cremagliera che collega Jenbach al lago di Achen, esercitate entrambe con locomotive a vapore. 
La seconda ritrae una doppia di E.190 in discesa con un treno merci.
Il giorno dopo, 14/04/2019, inizia il lungo viaggio di ritorno verso Savona. La stazione di Vipiteno ci saluta con la E.190.014 Railjet con un Eurocity diretto a Verona. 
Scendendo verso Bolzano, ripropongono alcune fotografie del 16/08/2017 scattate nella stazione di Campo di Trens, molto rare oggi come oggi. Le locomotive in questione sono quasi del tutto scomparse dalla linea di valico. La prima ritrae una doppia trazione di E.412 (013 in testa) con un treno di carri T3000e con semirimorchi DB diretto verso Sud. 
Poco dopo, una doppia trazione di E.405 (004 in testa), ormai quasi tutte trasferite in pianura e graffitate, in discesa con un treno monocliente con T3000e con semirimorchi “Walter”. 
Infine, ecco la EU.43.001 di Rail Traction Company ancora in livrea originale con un treno per Brescia. 
In salita, troviamo una Taurus con la Bandiera italiana, la E.190.014, oggi del tutto scomparse, con un treno per il trasporto auto diretto al confine. 
Infine, una doppia trazione di E.402B in livrea FrecciaBianca con il mitico Venice Simplon-Orient-Express, anch’esso diretto al confine. Da lì proseguirà per Innsbruck, la Svizzera (attraverso la linea dell’Arlberg) e la Francia con destinazione Calais.
La stazione di Bolzano ci accoglie con una manovra del tutto particolare: una doppia di EU.43 (007+008) attende di agganciarsi ad un treno proveniente da Nord. 
Nel frattempo, giunge in stazione un “Italo Evo” ETR-675.07. Bolzano è diventata la metà d’arrivo di molti treni ad Alta Velocità, sia Frecce che Italo, provenienti da Roma, Napoli, Salerno e Ancona. Ecco le due EU.43 (003+004), pronte a cedere il convoglio alle altre due EU.43. Sulla destra, notiamo una E.402B in livrea IC Sun, giunta con il treno notte da Roma.
Purtroppo nè gli orari, nè il meteo, ci consentono di poter ammirare la ferrovia dell’Altopiano del Renon, posta sopra la città alto-atesina. Aperta all’esercizio come tramvia nel 1907 tra il centro di Bolzano e Collalbo, negli anni ’60 del XX Secolo venne chiuso il difficile tratto a cremagliera fra Bolzano e la fermata di Maria Assunta. Anche il rimanente tratto sembrava così destinato alla dismissione, ma grazie alla sensibilità delle autorità locali la linea ferroviaria venne preservata. In questo caso, vediamo nella stazione di Soprabolzano una piccola elettromotrice con un carro a due assi esposta per i 110 anni dell’apertura della linea, il 15/08/2017. 
Proseguendo il nostro viaggio verso Verona, giungiamo nella Stazione di Bronzolo. Anche qui assistiamo al transito di un ETR-600 in servizio Frecciargento da Bolzano per Roma, seguito da un Eurocity con la E.190.015 con la Bandiera Italiana. Sulla Bolzano-Verona, le velocità si fanno più elevate. Anche queste immagini si rifanno al 15/08/2017. 
Proseguendo verso sud, eccoci a Mezzocorona Ferrovia, stazione che serve la Ferrovia a scartamento ridotto che collega Trento alla Val di Non, fino a Mezzana. Trasformata in linea ferroviaria nel 1948, in sostituzione della preesistente tramvia del 1909, ha visto un notevole sviluppo e, caso unico in Italia, la posa di ulteriori binari da Malé fino a Marileva prima, poi fino a Mezzana. In questo caso, vediamo due Coradia Meridian ETi 8/8, rispettivanente il 411 e 403, consegnati da Alstom nel 2005, che si incrociano nella piccola stazione. 
Nel frattempo, nella stazione FS, l’ETR-485.44 proveniente da Roma, sta per terminare la sua corsa a Bolzano.
 Eccoci nella stazione di Trento, riconoscibile per la presenza della “Signorina” Gr.625.011, una delle ultime locomotiva a vapore che ha prestato servizio sulla linea della Valsugana (Trento-Bassano del Grappa), qui monumentata solennemente all’ingresso della stazione.  La Gr.625.011 è stata protagonista di un servizio del Tg1, girato in occasione della soppressione dei servizi regolari a vapore lungo le ferrovie trentine, che potete trovare a questo link: https://youtu.be/kzgDC_gbwFA.  Anche in questo caso, il monumentale fabbricato viaggiatori venne inaugurato nel 1936 dall’architetto Angiolo Mazzoni, a testimonianza della celebrazione dell’ “Italianità” di Trento, in contrasto con l’antecedente passato asburgico, ma anche per dare un’immagine di modernità in quanto i rivestimenti impiegati dovevano rispettare (per così dire) le linee guida del Futurismo. Nel 1950 il suo interno venne arricchito con dei mosaici che riproducono lavori e mestieri, ad opera di Cesarina Seppi. Nella stazione di Trento è presente una rimessa locomotive e una piattaforma girevole, fino agli anni ’70 roccaforte della trazione a vapore in Italia con i gruppi Gr.625 e Gr.940.
Accanto alla vecchia Signorina, giungono le EU.43 (002+007) viste precedentemente a Bolzano, seguite dalla  EU.43.008 con un altro treno merci diretto a Verona. 
Durante la nostra discesa verso Verona, non possiamo non soffermarci sulla bellezza del vedere i treni in transito lungo la val d’Adige. Il treno, sia passeggeri sia merci, s’inserisce armonicamente nel paesaggio attraverso i vigneti e pergolati, e sovrastato dalle montagne dove si trovano arroccati numerosi paesi, con i loro castelli. Un’ambientazione molto cara a tutti gli appassionati del Brennero, che non ha nulla da invidiare alla parte tortuosa compresa fra Bolzano e Innsbruck. La stazione di Ala, penultima tappa del nostro percorso, il 18/08/2017 ci accoglie con questa doppia di E.405 (ahimè, con la 001 in testa graffittata) in transito verso sud, seguite dalla EU.43.008 diretta a Brescia. 
Poco dopo, assistiamo all’incrocio di due treni regionali, di cui uno effettuato da un ETR-425 “Jazz” della Provincia Autonoma di Trento.
Giungiamo infine nella stazione di Verona Porta Nuova, meta finale non solo del nostro viaggio, ma anche per molti treni provenienti da nord. Altri invece proseguono per Brescia, per Verona Quadrante Europa o Porta Vescovo. Verona, sin dall’antichità, era un’importante zona di transito e di commerci tra il nord e il sud del Vecchio Continente. Capitale del Regno d’Italia Carolingio, divenne nel Basso Medioevo sede di un’importante signoria, quella degli Scaligeri, sotto la quale trovarono rifugio e lavoro Giotto, Dante e Petrarca. Quest’ultimo, nel 1345, scoprì nella Biblioteca Capitolare un codice dell’Epistolario di Cicerone. La fama della città rimase legata per sempre al capolavoro di Shakespeare “Romeo and Juliet” composto tra il 1594 e il 1596 e destinato a diventare una delle storie d’amore più famose di tutte i tempi.  Il primo treno giunse a Verona Porta Nuova nel 1852, proveniente da Venezia. All’epoca, la stazione era di modeste dimensioni, in quanto non si voleva rischiare di indebolire una delle fortezze militari più formidabili d’Europa, inserita nel sistema difensivo austriaco nell’Italia Settentrionale che comprendeva anche Mantova, Peschiera e Legnago. Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, ben poco si fece per migliorare l’impianto e le criticità di Verona Porta Nuova esplosero agli inizi del XX Secolo, quando il traffico merci stava aumentando vertiginosamente. Venne quindi deciso di ampliare l’impianto, che venne inaugurato nel 1922, a Grande Guerra conclusa. La Seconda Guerra Mondiale distrusse il magnifico edificio costruito a partire dal 1910 dell’architetto Dini, e lavori di ricostruzione cominciarono nel 1946. Il progetto della nuova stazione, molto diversa da quella originale, e per certi versi molto più vicina a quelle di Mazzoni, venne affidato all’architetto Roberto Narducci che impiegò numerosi tipi di marmi veronesi, mentre i pavimenti vennero realizzati a mosaico.
La stazione dei Montecchi e Capuleti, inalterata dal 1949, anno dell’inaugurazione, ci accoglie con una Vectron RTC Br.193.770 con un treno di granaglie. 
Sul binario 10, sosta il nostro ETR-485.42 in servizio come Frecciargento per Roma Termini. 

A Verona non si assiste soltanto al traffico internazionale con treni diretti verso la Germania e l’Austria, ma anche un notevole traffico costituito dai treni della Milano-Venezia: Eurocity SBB da Zurigo e Ginevra per Venezia, Frecce e Italo provenienti da Torino e Milano diretti a Venezia e Trieste. In questo caso, vediamo giungere da Ginevra un ETR-610 SBB diretto alla Serenissima. 

Mentre poco dopo, sempre dal Binario 4, parte un ETR-675.10 Italo Evo proveniente da Milano diretto a Venezia anch’esso.
Sul binario 6 giunge la E.190.025 del Record, con un Eurocity diretto a Monaco di Baviera proveniente da Venezia.  
Esattamente tre mesi dopo, io e il mio socio Andrea Sosio, ci siamo nuovamente recati nella stazione scaligera, e ad accoglierci vi era il Carro diagnostico di RFI “Rail 3D”, in sosta sui tronchini lato Milano.
Poco dopo, in partenza per Bolzano, un Frecciargento svolto dall’ETR-485.31. 
A Verona, fa sosta anche il Frecciargento Bergamo-Roma, effettuato il 14/07/2019 dall’ETR-600.05, in arrivo nella stazione scaligera. 
Ed eccoci di fronte ad un’altra scena inconsueta: l’aggancio in coda all’Eurocity da Monaco di Baviera e diretto a Venezia Santa Lucia della E.190.017 Railjet sul binario 1. Il treno proseguirà per la Serenissima con le locomotive entrambe in presa. 
Assistiamo ad altri incroci interessanti: dapprima, un ETR-610 SBB proveniente da Zurigo con un ETR-500 Frecciarossa diretto a Torino Porta Nuova; in seguito, l’Eurocity proveniente da Venezia con la E.190.017 incrocia quello proveniente da Monaco di Baviera con la E.190.019, ex “Achensee”, ed ora in livrea celebrativa per la ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
 Sul binario 3, accanto alla Taurus “Leonardo”, parte l’Espresso composto da Materiale RZD proveniente da Nizza e diretto a Mosca con alla testa la E.402B.138 Frecciabianca. Questo treno, insieme al Venice Simplon-Orient-Express, costituisce il più importante treno passeggeri circolante attualmente sulla ferrovia del Brennero.
 Nello scalo di Porta Nuova, la Rh.1293.010 in sosta assiste al passaggio di una doppia trazione di Br.193 MRCE con un treno di semi rimorchi. Interessante la presenza della catenaria originale. 
Concludiamo questo viaggio sul Brennero, con ancora poche immagini ritratte vicino ai binari che entrano nello scalo merci di Verona Porta Nuova, prese dal passaggio pedonale che conduce al parcheggio lato Fiere. Il 01/08/2019 mi sono recato nuovamente a Verona in occasione della rappresentazione de “La Traviata” di Giuseppe Verdi, organizzata in occasione del Cinquantesimo anniversario di Placido Domingo come cantante d’opera all’Arena. Vediamo giungere la EU.43.005 proveniente da Verona Porta Vescovo con un treno merci.
In contemporanea, vediamo partire la E.190.313 di InRail, mentre manovra la E.405.004. 
E con questo, cari lettori, concludiamo questa serie di articoli dedicati ai miei viaggi sulla Ferrovia del Brennero, e non mi resta che darvi l’arrivederci al prossimo viaggio!
 
Francesco Bochicchio
 
Bibliografia
– “La Compagnie des Wagons-Lits”, la Vie du Rail;
– Trento-Malè: Una ferrovia per tre valli, in tuttoTreno;
– Andrea Canale, 100 anni sul Renon, in I Treni, n. 296, settembre 2007, pp. 19–24;
– La ferrovia da Verona a Monaco di Baviera, Edoardo Mori, Calosci Editore;
– Paola Pettenella (a cura di), La stazione di Trento di Angiolo Mazzoni, “Quaderni di Architettura” n. 1, Electa, Milano, 1994;
Autore: Francesco Bochicchio
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