LA FERROVIA ELEVATA DI MILANO
Storia di una ferrovia poco conosciuta, costruita appositamente in occasione della grande esposizione internazionale di milano del 1906, tenutasi in onore del traforo per la realizzazione della galleria ferroviaria del sempione.
di Matteo Cerizza
Nel capoluogo lombardo, dalla fine di Aprile ai primi di Novembre dell’ormai lontano 1906, si tenne una Grande Esposizione Internazionale ideata appositamente per festeggiare il completamento e l’inaugurazione del traforo internazionale del Sempione, considerato all’epoca come la più colossale opera di ingegneria ferroviaria fino ad allora mai realizzata.
Questa manifestazione (che passò alla storia anche come Esposizione del Sempione) può essere considerata a buon titolo la progenitrice dell’importantissima Fiera Campionaria di Milano.
Prima di tutto qualche cenno storico sulla galleria del Sempione:
Dopo il Fréjus (inaugurato ufficialmente il 17 settembre 1871 e lungo 13.535 metri) ed il Gottardo (inaugurato ufficialmente il 21 maggio 1882 e lungo 14.912 metri) il tunnel del Sempione coi suoi 19.803 metri era a quei tempi la galleria ferroviaria di valico più lunga del mondo.
Il 2 agosto 1898 iniziarono sul versante elvetico i lavori di scavo del primo tunnel, mentre il 16 agosto dello stesso anno iniziarono quelli sul versante italiano del Monte Leone; i quali si incontrarono il 24 febbraio 1905, con la caduta del diaframma della galleria.
Il 1 luglio del 1905 si costituirono le FS e l’apertura del Sempione l’anno successivo fu l’evento che siglò in maniera molto positiva l’immagine delle neonate Ferrovie dello Stato, sia nel nostro paese che nel resto del mondo, per aver portato a compimento un’impresa così ardua.
Il 25 gennaio 1906 il primo treno (a vapore) di prova percorse il traforo, mentre il 19 maggio dello stesso anno avvenne l’inaugurazione ufficiale del tunnel (con la partecipazione del re d’Italia Vittorio Emanuele III ed il presidente della Confederazione Elvetica Ludwig Forrer), e un treno a vapore metteva in comunicazione diretta l’Ossola con il Vallese, viaggiando da Domodossola a Briga e attraversando il traforo del Sempione; ma già nel giugno del 1906 le prime locomotive elettriche trifasi iniziarono a correre nella galleria, tra Briga e Iselle di Trasquera.
La seconda galleria del Sempione venne poi realizzata allargando il cunicolo di servizio parallelo, e a causa della Grande Guerra fu inaugurata soltanto il 16 ottobre del 1922: in quell’occasione il traforo batté se stesso di altri 20 metri (raggiungendo i 19.823 metri), conservando così il record mondiale di lunghezza per una galleria ferroviaria fino al 1982, anno in cui dovette poi cederlo al giapponese Dai-shimizu (22 km).
Il tunnel del Sempione aveva di fatto collegato in maniera rapida e diretta l’Italia col nord Europa, e idealmente questa linea ferroviaria partiva da Milano (che dista circa 144 km dall’imbocco sud del traforo internazionale); ed è anche per questo motivo che nel 1906, anno d’inaugurazione della galleria, si decise di festeggiare l’evento proprio nel capoluogo lombardo, celebrandolo con una colossale Esposizione Internazionale di scienza e arte nella città che più di ogni altra avrebbe avuto vantaggi dall’apertura di questa nuova linea.
Come accesso principale ai padiglioni della fiera venne realizzata un imponente struttura in stile liberty (opera dell’architetto Sebastiano Locati) che riprendeva verosimilmente la forma del portale sud d’ingresso del tunnel a Iselle, sul versante italiano, col relativo cunicolo di servizio (la cui entrata venne resa identica a quella del traforo) e nel mezzo dei due portali vennero collocate una scultura ed una stele che rendevano omaggio a tutti coloro che avevano reso possibile la realizzazione del traforo del Sempione.
Per questa Grande Esposizione Internazionale venne costruita ex novo un’avveniristica ferrovia elettrica sopraelevata, utilizzata per collegare le due grandi aree cittadine interessate dalla manifestazione, cioè il Parco Sempione e l’allora Piazza D’Armi (quest’ultima, dal 1923 diventò la collocazione della Fiera Campionaria, oggi area FieraMilanoCity).
Questa particolare ferrovia sopraelevata, progettata dagli ingegneri Carlo Bianchi, Francesco Magnani e Mario Rondoni, era alimentata con corrente alternata monofase a 2000 Volt e si sviluppava su un percorso lungo circa 1350 metri, sopra un viadotto appositamente realizzato a 7 metri dal suolo per poter scavalcare agevolmente i binari delle Ferrovie Nord Milano e quelli dello scalo ferroviario di Porta Sempione (entrato in servizio il 15 settembre 1883 e dismesso a partire dal 1918, oggi non più esistente); ma anche per non interferire e intralciare la circolazione del traffico stradale.
Il materiale elettrico della sopraelevata venne progettato dal ”Comitato per la trazione elettrica” diretto dagli ingegneri Tallero e Finzi, la parte meccanica fu costruita dalle Officine Meccaniche di Milano, mentre le apparecchiature elettriche vennero fornite dalla Unione Elettrotecnica Italiana.
Le due stazioni di arrivo e partenza erano dotate di un solo binario, mentre il percorso era realizzato a doppio binario (a scartamento ordinario); il sistema aereo di alimentazione era costituito da due fili di rame duro elettrolitico, tesi in corrispondenza della mezzeria dei binari, a un’altezza massima di 5,50 metri rispetto al piano del ferro.
L’energia elettrica necessaria veniva fornita dalla ditta Edison, e la centrale elettrica per la trazione trovò posto sotto la stazione di Piazza D’Armi, opera dell’architetto Orsino Bongi.
Il materiale rotabile della ferrovia sopraelevata era costituito da quattro treni completi, più mezzo treno di riserva; a loro volta i convogli erano composti da quattro vetture lunghe 10 metri e pesanti 14 tonnellate ciascuna, le cui due vetture poste alle estremità erano munite di due motori ciascuna, mentre le rimanenti due vetture intermedie disponevano ognuna solamente di un motore.
Le complessive 18 vetture erano singolarmente attrezzate con 24 posti a sedere (i sedili interni erano eleganti poltroncine di velluto rosso) e disponevano di una capienza massima che andava dalle 50 persone (per le vetture poste alle estremità) alle 80 persone (per le vetture intermedie).
La sera del 14 aprile 1906 il Comitato Esecutivo dell’Esposizione collaudò personalmente la “sopraelevata”, prima dell’apertura al pubblico tenutasi da fine Aprile ai primi di Novembre, con esito più che positivo.
Il 28 aprile 1906 si tenne la cerimonia per l’inaugurazione ufficiale della manifestazione, alla presenza di Sua Maestà Vittorio Emanuele III, mentre il giorno seguente, 29 aprile, avvenne anche la cerimonia per la posa della prima pietra per la realizzazione della Nuova Stazione Centrale di Milano (che verrà successivamente inaugurata il primo Luglio del 1931).
Ogni treno della sopraelevata poteva trasportare 260 persone, che arrivarono anche a 300 nelle ore di maggiore affluenza, con un’intensità di percorrenza di un convoglio ogni tre minuti in partenza dal Parco e dalla Piazza D’Armi, per un massimo di quaranta corse all’ora con circa 60 mila persone trasportate al giorno.
Il personale di manovra di ogni treno era costituito da una sola persona, e la velocità massima, di 40 Km/h, la si raggiungeva nel tratto intermedio della linea, mentre nei tratti vicini alle stazioni la velocità venne ridotta anche per motivi di sicurezza.
Il prezzo di una corsa sulla ferrovia elettrica sopraelevata era di 10 Centesimi di Lire.
Da segnalare, come nota curiosa, che all’interno della Grande Esposizione Internazionale venne invece costruito un circuito di binari su cui erano in servizio dei curiosi “tram a benzina” FIAT – DIATTO (progenitori delle più moderne automotrici termiche ferroviarie).
Con tali novità, oggetto di stupore e ammirazione da parte dei moltissimi visitatori arrivati da ogni parte del mondo, la città di Milano si presentava come una realtà all’avanguardia, moderna ed efficiente anche nel campo dei trasporti pubblici su rotaie.
Alla fine della Grande Esposizione Internazionale tutti gli edifici e i padiglioni espositivi vennero smantellati (ad eccezione dell’acquario, ancora oggi visitabile, anche se radicalmente mutato nella sua originaria struttura) e anche la spettacolare ferrovia sopraelevata di Milano cessò di esistere, con lo smontaggio dell’intera struttura sopraelevata, degli impianti e delle relative stazioni.
A differenza degli impianti fissi il materiale rotabile trovò invece una nuova vita; infatti con una parziale trasformazione dei convogli utilizzati per la ferrovia sopraelevata si ottenne il materiale rotabile utilizzato sulla tranvia Intra – Omegna, la quale venne inaugurata in più tratte dal 1910 al 1928 per poi essere soppressa nel Settembre del 1946; ponendo così definitivamente la parola “Fine” alla curiosa storia dei convogli realizzati per la ferrovia sopraelevata della Grande Esposizione Internazionale di Milano del 1906.